COP30: gli obiettivi raggiunti e le conquiste per i territori indigeni
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Credits: agenciabrasil
di Giorgia Verni
Dal 10 al 21 novembre 2025 a Belém, in Brasile, si è svolta la conferenza sul clima più cruciale dell’anno: la COP30.
Che cos’è la COP30?
La COP è la Conferenza delle Parti sul clima che si svolge una volta l’anno, ognuna in un luogo diverso nel mondo, per discutere temi legati al cambiamento climatico, al surriscaldamento globale, alle emissioni di gas serra e alla sostenibilità.
La COP numero 30 è particolarmente significativa per diverse ragioni: si è svolta per la prima volta nel cuore dell’Amazzonia, una delle regioni più cruciali per la stabilità climatica planetaria, e si inserisce in un momento politico in cui il Brasile sta intensificando le politiche di tutela ambientale e, in particolare, il riconoscimento dei territori indigeni. Inoltre, rappresenta la fase successiva alla Global Stocktake della COP28, che ha mostrato come il mondo sia ancora lontano dal percorso necessario a limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C.
Il documento su cui si basa la COP è la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), il principale trattato internazionale sul clima, firmato nel 1992 a Rio de Janeiro durante il Summit della Terra; su questo si basano anche i successivi accordi sul clima, come il Protocollo di Kyoto (1997) e l’Accordo di Parigi (2015). L’UNFCCC impegna 197 paesi a collaborare per contrastare il cambiamento climatico, stabilendo un quadro generale da seguire per permettere ai Paesi di negoziare, di anno in anno, politiche e impegni più specifici, senza imporre obiettivi di riduzione delle emissioni o di sostenibilità.
Quali erano gli obiettivi della COP30?
Gli obiettivi della COP di quest’anno erano molteplici, ma non tutti sono stati soddisfatti appieno; ci sono state molte critiche riguardo alla Global Mutirão, ovvero il documento finale prodotto dalla COP, approvato all’unanimità dai paesi partecipanti.
Il Global Mutirão rafforza l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura entro 1,5°C e prevede l’espansione dei fondi per l’azione climatica, con l’impegno a stanziare fino a 1,3 mila miliardi di dollari l’anno entro il 2035. Nonostante questi progressi, la COP30 è stata ampiamente criticata per le sue mancanze: il negoziato non ha prodotto alcun impegno vincolante per l’eliminazione graduale dei combustibili fossili, né una roadmap chiara sulla fine della deforestazione, nonostante l’importanza simbolica di tenere la conferenza nel cuore dell’Amazzonia.
Anche temi cruciali come la regolazione dei mercati del carbonio e il ruolo del commercio internazionale sono stati affrontati solo superficialmente. Di conseguenza, molti hanno giudicato la conferenza un passo avanti, ma ancora insufficiente rispetto alla rapidità e alla profondità delle azioni richieste dalla scienza.
Perché si è parlato tanto dei territori indigeni?

Credits: Tech Policy Press
Un tema chiave della COP30 è stato quello dei territori indigeni, elemento sempre più centrale nella politica climatica globale. Le popolazioni indigene sono tra le più vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico (siccità, incendi, perdita di biodiversità), pur essendo tra quelle che contribuiscono meno alle emissioni; esse vivono e gestiscono molti degli ecosistemi più importanti per la stabilità climatica, come l’Amazzonia, il Cerrado e numerose foreste tropicali nel mondo.
Numerosi studi dimostrano che le aree riconosciute come territori indigeni registrano tassi di deforestazione significativamente inferiori rispetto alle zone non protette, contribuendo così alla conservazione della biodiversità e alla riduzione delle emissioni da cambiamento d’uso del suolo.
In questo senso, il riconoscimento formale dei loro diritti territoriali non è solo una questione di giustizia sociale, ma rappresenta una delle azioni più efficaci per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. La COP30, ospitata nel cuore dell’Amazzonia, ha dato particolare risalto a questa prospettiva, sottolineando come la tutela delle foreste e la lotta al cambiamento climatico passino anche attraverso la protezione dei popoli che da secoli ne custodiscono l’equilibrio. Proteggere i territori indigeni significa dunque proteggere un pilastro essenziale della mitigazione climatica globale. La comunità internazionale guarda con grande attenzione a questi sviluppi, perché evidenziano come la tutela dei diritti umani e la politica climatica non siano separati, ma profondamente interconnessi.
La COP30 si chiude dunque come una conferenza dal doppio volto: da un lato ha segnato progressi significativi, soprattutto sul piano dei finanziamenti climatici e del riconoscimento del ruolo delle popolazioni indigene nella protezione degli ecosistemi; dall’altro ha evidenziato limiti importanti, in particolare l’assenza di un impegno vincolante sull’eliminazione dei combustibili fossili e di una strategia globale per fermare definitivamente la deforestazione.
Questi risultati mostrano come la lotta al cambiamento climatico sia un percorso complesso, fatto di avanzamenti parziali e compromessi politici, ma anche di nuove opportunità di collaborazione tra Stati, comunità locali e attori della società civile.
Fonti:
CarbonBrief (2025): "COP30: Key outcomes agreed at the UN climate talks in Belém" https://www.carbonbrief.org/cop30-key-outcomes-agreed-at-the-un-climate-talks-in-belem/
euronews (2025): "Cop30: ecco cos'è e chi parteciperà al vertice per il clima delle Nazioni Unite" https://it.euronews.com/green/2025/11/07/cop30-ecco-cose-e-chi-partecipera-al-vertice-per-il-clima-delle-nazioni-unite
Il Fatto Quotidiano (2025): "Alla Cop30 nessuna roadmap sull’addio ai combustibili fossili (neppure citati). Giù le maschere: Paesi a diverse velocità" https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/22/cop30-combustibili-fossili-roadmap-fallimento-news/8204742/
Il Fatto Quotidiano (2025): "COP30, I leader indigeni del Brasile aprono l'evento parallelo al vertice sul clima: chiedono la protezione delle foreste" https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/12/cop30-leader-indigeni-brasile-protezione-foreste-video/8193758/
La Repubblica (2025): "Cop30, accordo ancora lontano. Ecco cosa manca" https://www.repubblica.it/green-and-blue/dossier/cop30/2025/11/20/news/cop30_punti_trattative_accordo_clima-424993781/
Rai News (2025): "Cop30 approva all'unanimità il Global mutirao, senza roadmap per i combustibili fossili" https://www.rainews.it/maratona/2025/11/cop30-brasile-accordo-clima-riscaldamento-globale-lula-foresta-fondi-belem-f8320ad1-6eb7-4647-b6f8-6f937d3ac705.html
The Guardian (2025): "UN warns world losing climate battle but fragile Cop30 deal keeps up the fight" https://www.theguardian.com/environment/2025/nov/23/un-warns-world-losing-climate-battle-but-fragile-cop30-deal-keeps-up-the-fight
UNFCCC (2025): "About COP30" https://unfccc.int/cop30/about-cop30
