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L'acqua: un diritto che rischia di essere previlegio.


Sapete qual è la risora fondamentale per la nostra esistenza, al quale 2 miliardi di persone non hanno sufficiente accesso? Sì, è l'acqua!


Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell'Acqua, una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. In questo giorno le Nazioni Unite invitano gli Stati membri a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla crisi idrica globale e a promuovere attività concrete per migliorarne l'uso all'interno dei loro paesi.


A New York, il 28 luglio 2010, su mozione presentata da Evo Morales Ayma, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che riconosce l'accesso all'acqua potabile come diritto umano fondamentale.


Nel nostro mondo c'è la convinzione che l'acqua sia in quantità illimitata e tutti ne abbiano accesso, perchè basta aprire un rubinetto ed è davvero facile avere acqua a portata di mano quando ne abbiamo bisogno. Non bisogna tuttavia pensare che la semplicità di quest'azione renda l'acqua meno preziosa e indispensabile. E soprattutto dobbiamo essere consapevoli che nella maggior parte del mondo le cose non stanno così.


Secondo un rapporto dell'UNICEF e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità circa 2 miliardi di persone non hanno acesso all'acqua potabile. E' vero che il 70% della superficie terrestre è costituita d'acqua ma il 97,5% di questa massa è acqua salata. L'acqua dolce rappresenta solo il 2,5% e solo l'1% è utilizzato del genere umano. L'utilizzo di acqua non potabile è ancora oggi una delle principali cause di morte nel mondo: quasi un milione di persone perdono la vita ogni anno per questa ragione nei paesi più poveri.

Si prevede che entro IL 2040, la maggior parte della popolazione mondiale non avrà abbastanza acqua per il fabbisogno annuale, ciò che gli specialisti chiamano stress idrico. E' un indicatore che si basa semplicemente sul rapporto tra estrazione e disponibilità di acqua. A ciò si aggiunga la pressione del cambiamento climatico, che ridurrà le precipitazioni e la crescente evaporazione.

Città come Roma, Melbourne, Giacarta, Londra, Pechino, Istanbul, Tokyo, Barcellona e Città del Messico sono minacciate dall'esaurimento delle risorse.


E poiché l'acqua diventa più scarsa, ci sono più possibilità di conflitti idrici.

Come nel caso della diga GERD, sul Nilo, che da anni produce tensioni tra Egitto, Sudan ed Etiopia.

In Medio Oriente, nell'antica Mesopotamia, il lavoro svolto dalla Turchia sul corso superiore del Tigre e dell'Eufrate ha un forte impatto sulla Siria e sull'Iraq fino allo Shatt al-Arab.

Tensioni anche tra Messico e Stati Uniti per la gestione delle acque dei fiumi Colorado e Rio Grande.


“In un rapporto del 2008, la Goldman Sachs ha definito l’acqua come il petrolio del ventunesimo secolo. L'impatto sociale della privatizzazione dell'acqua sarebbe devastante.

La petizione del 2012, "Right2Water" firmata da oltre 2 milioni di persone, ha frenato le ambizioni finanziarie sul continente europeo. Ma è una vittoria molto fragile.



La Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26) che sarà ospitata a novembre dai governi inglese e italiano, è uno dei più grandi vertici internazionali sui negoziati sul clima.

Il processo dell’ONU sul cambiamento climatico e l'agenda 2030 sono centrali in questa azione collettiva.

Bisogna reinventare un mondo che sia “sostenibile” e socialmente “equo” , che ponga clima e prosperità sociale al centro di ogni decisione.


Oggi, Giornata Mondiale dell'Acqua, vi parlo di questo argomento perché non se ne parla mai abbastanza.

L'acqua è vitale per l'agricoltura, l'industria, la preparazione dei cibi e dei prodotti che usiamo.

Provate a fare qualcosa oggi che non richieda l'utilizzo dell'acqua!

Senza acqua non vivreste più in una casa, non prendereste più né la colazione né la cena.

Vi accorgerete di non poter più avere vestiti, non usereste più il cellulare, non guidereste più la macchina. Perchè l'acqua è ovunque.


Possiamo contribuire e aiutare a ridurre il consumo d'acqua pro capite preoccupandoci non solamente del costo in bolletta ma anche dei litri consumati.

La posticipazione ad un tempo indeterminato nel 2018 del “Day Zero” a Città del Capo, la terza città più popolosa del Sudafrica, è dovuto essenzialmente agli sforzi straordinari dei residenti che riducendo il loro consumo del 50% sono riusciti ad evitare che il servizio idrico cittadino fosse interrotto per mancanza d’acqua.


La tua responsabilità devrebbe essere proporzionale al privilegio di cui godi. Ora più che mai bisogna iniziare a cambiare prospettiva imparando a valutare i nostri consumi nella gestione dell'acqua, trasformando questo privilegio in un contributo al nostro pianeta.


Questo non è un problema che interesserà solo le generazioni future, ma interessa ogni giorno tutti noi, già oggi.

Ogni goccia conta. Ogni azione conta.



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