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IMUN: dove le nuove generazioni si incontrano

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Credits: UNITED NETWORK 

di Chiara Siragusa

Cos’hanno in comune Roma, Catania, Napoli, Milano, Torino e Venezia?


IMUN!


Acronimo di Italian Model United Nation, IMUN è una simulazione delle Nazioni Unite che si svolge interamente in lingua inglese in varie città d’Italia, organizzata da United Network, una NGO ufficialmente associata al Global Department of Communication delle Nazioni Unite e con status consultivo speciale presso il Consiglio Economico Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite.


IMUN ogni anno permette a migliaia di studenti di tutta Italia di vestire i panni di delegati delle Nazioni Unite e confrontarsi su temi di rilevanza internazionale.

Divisi in gruppi che rispecchiano le Commissioni dell’ONU, durante la più recente edizione di IMUN Roma Novembre 2025, studenti provenienti da varie scuole superiori di secondo grado, hanno discusso temi che riflettono la complessità del mondo attuale, confrontandosi su questioni come la disparità di genere, l’utilizzo delle nuove tecnologie a scopo medico, la protezione di patrimoni culturali minacciati dal cambiamento climatico, il difficile rapporto tra AI e rispetto dei diritti umani, la regolazione delle cripto valute e le misure per il contrasto al terrorismo internazionale.


Questi sono solo alcuni degli argomenti discussi, che consentono alle nuove generazioni di riflettere sulle trasformazioni di un mondo in rapida evoluzione e di entrare in contatto diretto con gli SDGs dell’Agenda 2030, utilizzando la propria voce per dare forma alle nuove sfide del futuro.


 L’obiettivo finale della simulazione è redigere una Draft Resolution (il documento finale sviluppato dai delegati durante i giorni di simulazione), da presentare l’ultimo giorno dell’incontro durante la sessione plenaria.

I delegati lavorano inizialmente sul Working Paper, ossia le bozze con le loro idee e proposte. Una volta perfezionate ed approvate dal Chair, il Working Paper diventa Draft Resolution.

A questo punto si entra nella fase finale della simulazione, ovvero la votazione delle varie Draft Resolution da parte degli altri delegati. Se raggiungerà abbastanza voti, la Draft diventerà finalmente una vera e propria Resolution, permettendo l’adozione delle misure in essa previste.


Nonostante le varie Resolution non abbiano un impatto nella realtà, IMUN permette agli studenti di sviluppare e potenziare le proprie soft skills, attraverso una didattica innovativa, basata sul learning by doing, che aiuta i delegati a mettere in pratica conoscenze teoriche, sviluppare capacità di problem solving, teamworking e public speaking.


Nella simulazione, infatti, ogni studente assume un ruolo differente, chi dimostra le sue qualità da buon oratore, chi potenzia la propria leadership, chi scopre l’importanza di essere un leader silenzioso, chi impara a captare il momento e il modo migliore per intervenire nel dibattito e chi supera la paura di parlare in pubblico.


Attraverso un vero e proprio gioco di ruolo, c’è chi scopre una nuova passione e decide poi di entrare a far parte dello staff di volontari che guidano gli studenti durante il progetto, come Giulia, Jacopo e Alessandra, Secretaries General di IMUN Roma Novembre 2025 e Gennaio 2026 che, insieme agli Under Secretaries General, Barbara, Andrea, Samia, Alberto, Jessica e Alessandro, si occupano e si occuperanno del coordinamento e della formazione dello staff di United Network per le due edizioni di Roma.


Per quanto riguarda il mio percorso, ho iniziato come delegata in quarto superiore durante un IMUN online. Nonostante sia stato difficile da seguire ha riacceso in me un po’ di vivacità e voglia di dibattere, cosa che in quel periodo di COVID mancava molto. Ho così proseguito l’anno seguente con un altro IMUN finalmente in presenza e alla fine del liceo ho deciso di entrare a far parte dello staff.


La mia esperienza da staffer è stata ed è una delle cose più preziose che ho, è un luogo sicuro ma anche di crescita e di confronto con se stessi, di grande empatia tra staffers ma anche con gli studenti, poiché ti lasciano entrare a fare parte della loro vita permettendoti di essere per loro un punto di riferimento.


Ho raccolto tra loro alcune testimonianze che voglio condividere, perché danno il senso di come questa esperienza possa essere significativa, come del resto è stata per me.


“Un ricordo di quando ero delegata è legato al mio primo speech, che ho affrontato con molta pressione, e che non pensavo sarebbe stato il primo di tantissimi in quasi 6 anni di Model United Nations” ci racconta Giulia.


 “Il ricordo che mi è rimasto impresso è quanto mi vergognassi la prima volta che ho fatto il discorso e quanto ci tenessi che gli altri sapessero la mia opinione: forse è stata la prima volta in cui ho capito che agli altri importava davvero quello che avevo da dire, che io dovevo smetterla di essere timido e affrontare la vita con più leggerezza e decisione” aggiunge Jacopo, ricordando i suoi giorni da delegato.


 “Uno dei ricordi che costudisco dei primi anni nello staff è legato ad un momento complesso in commissione, che però sono riuscita a risolvere e alla fine due studenti si sono avvicinati per ringraziarmi perché ero stata per loro un punto di riferimento” ci dice Alessandra".


 Appartenenza, respiro, microcosmo, accettazione, crescita e legame sono invece le parole che gli Under Secretaries General hanno usato per descrivere IMUN, dimostrandoci il ruolo cruciale che questo progetto ha avuto nella loro formazione scolastica da studenti e poi nel loro percorso da staffers, nonché nelle loro vite.


Non solo gli studenti con IMUN hanno l’opportunità di acquisire nuove conoscenze, ma anche di comprendere e orientare le proprie scelte future, personali e talvolta anche universitarie.

Nel corso dell’intero progetto, giovani adulti affiancano e guidano adolescenti più giovani, contribuendo ad un percorso di crescita e di maturazione consapevole, che ci restituisce speranza e fiducia nel futuro.


IMUN rappresenta, sia per gli studenti, sia per gli staffers, un percorso di crescita condivisa che le nuove generazioni affrontano insieme, sostenendosi reciprocamente, e nel quale possono esprimersi liberamente per contribuire attivamente a plasmare il mondo che le circonda.

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Le opinioni riportate negli articoli di questo blog non riflettono necessariamente le posizioni ufficali dell’UNICEF ma sono espressione libera dei e delle giovani Bloggers

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