(English version below)
Oggi andando a scuola guardo fuori dal finestrino del mio bus e pensando alle opportunita’ e ai progetti che questo nuovo anno mi portera’, sono eccitata e contenta ma allo stesso tempo mi sento anche un po’ intimorita dalle possibilita’ di scelta che ho. Sapro’ fare le scelte giuste per il mio avvenire? Sapro’ essere all’altezza delle aspettative? Riusciro’ a trovare un lavoro interessante e soddisfacente?
Scelte, possibilita’, aspettative, avvenire….parole quasi scontate nella vita di una ragazza come me.
Da quando sono un volontario Unicef, pero’, ho capito che purtroppo io appartengo ad una piccola, piccolissima minoranza di giovani nel mondo a cui e’ permesso di imparare, progettare, sognare il loro futuro. E che sicuramente e’ solo un caso che io sia nata in queste circostanze, e che da qualche parte nel mondo c’e’ sicuramente una giovane donna con piu’ talento di me alla quale pero’ non sono state date le mie stesse opportunita’.
Una giovane donna che deve rinunciare ai suoi sogni perche’ le circostanze non le permettono di realizzarli, perche’ magari sta sopravvivendo ad una guerra, perche’ si trova in un campo di rifugiati, o vive in condizioni di poverta’ estrema in un angolo del mondo, o perche’ e’ vittima di violenza, o semplicemente perche’ non ha nessuno che possa darle la giusta ispirazione e la guida di cui ha bisogno.
E’ putroppo un dato di fatto che la maggioranza dei bambini e dei giovani nel mondo non hanno ancora un accesso garantito all’istruzione né vengono supportati nel proseguimento dei loro studi ai livelli piu’ alti del sistema scolastico.
Nell’ultimo rapporto dell’OCSE risulta chiaro che anche in Italia, nel nostro splendido paese, culla delle civilta’ piu’ avanzate, ancora oggi, semplicemente se sei uno straniero, se sei una donna, se non vieni da una famiglia con gia’ un alto livello di istruzione, allora le tue chance di scalare il sistema e raggiungere piu’ alti livelli di istruzione sono decisamente basse.
Questa discriminazione quindi nasce gia’ da bambini e cresce all'interno delle famiglie e della comunità.
Sebbene il Diritto all’Educazione sia sancito nella nostra Costituzione e nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, la sua realizzazione definitiva e’ ancora lontana a venire.
Non dobbiamo dimenticare che la povertà culturale ed educativa influenza drammaticamente la qualità di vita attuale e futura dei bambini, precludendo loro la possibilità di sviluppare le competenze cognitive necessarie per poter crescere e vivere nella società contemporanea e per accedere al mondo del lavoro.
Essa influisce, inoltre, sullo sviluppo di abilità “non cognitive” quali la motivazione, l’autostima, la comunicazione, l’empatia, le relazioni con gli altri e col mondo, privando le ragazze e i ragazzi della capacità di realizzare i propri sogni e di conquistarsi un futuro migliore.
Sappiamo che la durata e la qualita’ dell’insegnamento ricevuto a scuola ha un impatto tremendo sul successo nel mondo del lavoro dei giovani e sappiamo che lo stipendio medio di un laureato in Italia e’ di circa il 50% piu’ alto che quello di un diplomato nel medio periodo.
Inoltre, la pandemia Covid-19 ha purtroppo ulteriorimente aggravato questo quadro, mettendo in ginocchio il nostro sistema scolastico così come e’ strutturato e portando all’attenzione di tutti questa situazione che sta diventando per il nostro paese una vera e propria emergenza.
E’ giunto il momento di ribaltare il punto di vista, e’ giunto il momento di fare rumore e portare all’attenzione del mondo questa realta’.
Per questo mi faccio portavoce di tanti adolescenti che come me credono nella necessità di costruire un mondo più equo che consideri l'educazione come chiave per un futuro migliore, e ai leader dell'African European Summit chiedo di porre in essere progetti e iniziative che abbiano come obbiettivo quello di garantire l'uguaglianza delle condizioni di partenza dei giovani e lo sviluppo delle capacita' di ciascuno.
Come si puo’ essere focalizzati soltanto sulle ragioni del mercato e pensare che la nostra economia cresca, che la nostra societa’ progredisca senza adeguati investimenti per costruire le necessarie competenze nella popolazione dei giovani piu’ svantaggiati?
E’ necessaria una redistribuzione delle risorse in modo che il tema dell’educazione venga rimesso al centro per tutti. E’ una necessita’ sociale che portera’ in seguito i suoi frutti, migliorando la qualita’ della vita di molti e sostenendo la crescita del nostro paese.
Uno stato che non investe sui propri giovani e’ uno Stato che non guarda al Futuro.
Chiedo ai leaders mondiali che si impegnino affinchè tutti i giovani, non solo nel mio paese, possano avere un giorno le stesse opportunita’ di ricevere un'istruzione di qualità e di poter accedere al mondo del lavoro con la stessa preparazione e le stesse opportunita’. E chiedo che il loro sia un impegno concreto, che possa portare un reale passo avanti per costruire insieme il nostro futuro.
MY FUTURE, OUR FUTURE: Letter to the leaders of the African European Summit 2020
As I was going to school today, I looked out the window of my bus and thought about the opportunities that this new year will bring me. I am excited and happy but at the same time, I also feel slightly intimidated by the choices I have. Will I be able to make the right choices for my future? Will I know how to live up to certain expectations? Will I be able to find an interesting and satisfying job?
Choices, possibilities, expectations, future. These are words almost taken for granted in the life of a girl like me.
As a Unicef volunteer, however, I have understood that I belong to a small minority of young people in the world who are allowed to learn, plan, and dream about their future. Though it is just a coincidence that I was born in these circumstances, somewhere in the world there is a young woman with more talent who, unfortunately, has not been given the same opportunities.
A young woman who has to give up her dreams because circumstances do not allow her to realize them, or maybe because she is surviving a war, or because she is in a refugee camp, or lives in conditions of extreme poverty in a corner of the world. She could be a victim of violence or simply cannot find the right inspiration and guidance she needs.
It is a known fact that the majority of children and young people in the world still do not have guaranteed access to education, nor are they supported in continuing their studies at the highest levels of the school system.
In the latest OECD report, it is clear that even in Italy, in our splendid cradle of the most advanced civilizations, if you are a foreigner, if you are a woman, if you do not come from a family already a high level of education, then your chances of climbing the system and reaching higher levels of education are very low.
This discrimination, therefore, arises already as children grow within families and their community.
Although the Right to Education is enshrined in our Constitution and the Convention on the Rights of the Child, its definitive realization is still a long way off.
We must not forget that cultural and educational poverty dramatically affect the current and future quality of children’s lives, precluding them from developing the cognitive skills necessary to be able to grow and live in contemporary society and to access the world of labor.
It also affects the development of "non-cognitive" skills such as motivation, self-esteem, communication, empathy, relationships – depriving girls and boys of the ability to realize their dreams and to obtain a better future.
The Covid-19 pandemic has further aggravated the global issue, bringing this emergency to everyone's attention.
The time has come to overturn standard points of view, the time has come to make a change and challenge this reality.
This is why I am the spokesperson for many adolescents who, like me, believe in the need to build a more equitable world that considers education as the key to a better future, and I ask the leaders of the African European Summit to implement projects and initiatives that have the objective to guarantee equality for all within education.
How can leaders still believe that as the economy grows, society progresses simultaneously? Without adequate investments, disadvantaged young people cannot build necessary skills.
A redistribution of resources is necessary so that the issue of access to education is put back at the center for everyone. It is a social need that will later bear fruit, improving the quality of life of many and supporting the growth of our country.
A state that does not invest in its young people is a state that does not look to the future.
I ask world leaders to commit themselves so that all young people, not only in my country, may one day have the same opportunities to receive quality education and to be able to enter the labor force with equal preparation and equal opportunities, And I ask that theirs be a concrete commitment, which can take a real step forward to build our future together.
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