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La Perseveranza è Made in Italy - L'insegnamento degli Azzurri.



So cosa state pensando: come fa questa squadra, dopo l'umiliazione della mancata qualificazione a Russia 2018, a vincere gli Europei?

Una parola sola: Perseveranza.


Tutte le volte che si fa una analisi più dettagliata delle caratteristiche che contraddistinguono persone di successo, le abilità che emergono con maggiore forza sono la determinazione e la perseveranza.

Forse non c’è nulla di eroico nella tenacia, ma tale qualità sta al carattere di una persona come il carbonio sta all’acciaio, è - cioè - l’elemento che rafforza la lega. Senza tenacia, la partita è già persa in partenza.


Niente a questo mondo può sostituire la perseveranza. Il solo talento non basta per raggiungere qualcosa di importante nella vita, servono soprattutto tenacia e autodisciplina.


La squadra allenata da Roberto Mancini non è fortissima, ma grazie alla tenacia, è risultata vincente. "Veni, Vidi, Vici", Cesare dixit.

Si può avere il più grande gruppo di star individuali del mondo, ma se non giocano insieme, il risultato sarà deludente. La questione centrale è far vincere la squadra, quindi tutti devono essere disposti a sacrificarsi e a dare il massimo di se stessi, pur di raggiungere un obiettivo comune e diventare campioni.

Quando si conduce bene una partita, quando il pubblico si diverte e tu stesso ti diverti, allora è soddisfacente qualsiasi risultato. Se poi vinci, è ancora meglio!


Proviamo a collegare questo ragionamento a quanto accaduto durante il lockdown. Molti bambini e ragazzi si sono sentiti scoraggiati, a causa della chiusura delle scuole e in generale dell’impossibilità di uscire di casa: frustrazione, emarginazione, paura, instabilità e incertezza sono alcune delle reazioni che vediamo ancora oggi. La pandemia, ha affossato l’umore e le speranze di molti e ha peggiorato la situazione nel Paese europeo con il numero maggiore di adolescenti NEET (Not in Education, Employment or Training). Vedere persone di 20 o 30 anni perdere la speranza è molto doloroso e pericoloso.


A loro rivolgo quindi un consiglio e un suggerimento. L'ansia diventa negativa solo quando è sproporzionata. Ostacoli e imprevisti saranno parte integrante del nostro iter, non permettiamogli di fermarci, cerchiamo di superarli e di trarne vantaggio in qualche modo, non distogliamo gli occhi neanche per un minuto dalla meta e armiamoci di pazienza.


Ieri gli Azzurri e Roberto Mancini, ambasciatore dell'UNICEF, mi hanno ricordato a voce alta che "In campo bisogna dare il meglio di se stessi, come i Titani."

Ecco, facciamolo anche noi, non perdiamo mai la speranza!


E infine ricordate che perseverare non è diabolico, restare immobili ad aspettare la fortuna, lo è!

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