Giornata Internazionale contro l'omolesbobitransfobia: la lunga storia della comunità LGBTQIA+
- Usama Nasmy
- 17 ore fa
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di Usama Nasmy
Non è raro sentire frasi come "ormai questi giovani sono tutti gay", soprattutto sui social sembra quasi che sia stata la Generazione Z ad "inventare" la comunità LGBTQIA+. Eppure non è così! O meglio, quella che adesso chiamiamo "comunità LGBTQIA+" è una forma di alleanza tra gruppi di persone che effettivamente emerge maggiormente nella contemporaneità ma le persone gay, lesbiche, trans*, intersex o queer sono sempre esistite e, attraverso le epoche e i continenti, hanno avuto nomi e storie diversi. Molte di queste anche incredibilmente meno caratterizzate dalla discriminazione rispetto al giorno d'oggi!
Vediamo insieme alcuni esempi che ho scoperto e che mi hanno ispirato, presi da "Il libro della storia LGBTQ+", un testo molto interessante per chi vuole saperne di più della lunga storia dell'umanità in dimensioni che spesso non ci vengono raccontate.
Le più antiche testimonianze di vite LGBTQ+ risalgono addirittura al 2.400 a.C., con Niankhknum e Khnumhotep, due uomini greci, ritrovati sepolti insieme e raffigurati nella loro tomba mentre si abbracciavano affettuosamente.
Ma le testimonianze greche non finiscono qui, e molto noti sono Achille e Patroclo dell'Iliade di Omero, la cui relazione è presa ad esempio come racconto di relazioni omoamorose. Anche per quanto riguarda Alessandro Magno, Re dell'Impero Macedone, ed Efestione diversi ritrovamenti permettono di capire che nella contemporaneità avrebbero potuto essere parte della comunità LGBTQIA+. È molto interessante immaginare come queste persone che erano potenti e celebri nel loro tempo potrebbero essere viste oggi. Certo, ogni contesto ha normalizzato e discriminato diverse identità ma ricostruire una storia “queer” ci permette di capire qualcosa di più sugli umani e su modi diversi di vedere le cose, ad esempio, l’omosessualità e l’eterosessualità.
Esistono, ovviamente, anche testimonianze che provengono da fuori dall’Europa, addirittura fin dalla dinastia Han dell’Impero Cinese, oltre 2000 anni fa.
Ma anche il mondo femminile è popolato di figure non eterosessuali, una delle più famose poetesse liriche dell’Antica Grecia era senza dubbio Saffo, dell’isola di Lesbo, dalla quale furono coniati i termini “saffico” e “lesbica” proprio stanti a indicare le relazioni tra due donne.
Tra la fine degli anni '60 e gli anni '70, Saffo fu elevata a simbolo del movimento femminista, celebrata come figura di riferimento sia per la sua identità lesbica sia per il suo ruolo di poetessa.
Il termine "saffiche" è ancora oggi utilizzato per descrivere donne cisgender, trans e persone non-binarie che provano attrazione verso le donne.
Infatti, non molto tempo fa, la cantante Gaia si è ispirata alla poetessa per comporre una canzone intitolata "Dea Saffica", che celebra le varie sfumature dell'universo femminile.
Ovviamente, questi riferimenti antichi non valgono solo per l’orientamento sessuale, esistono testimonianze altrettanto lontane di quella che oggi chiameremmo “non conformità di genere”, certo, il binarismo uomo-donna non è sempre stata la regola e troviamo testimonianze persino tra gli Inca dell’esistenza di persone dette “Quariwarmi” (uomini-donne). Lo stesso vale per le caratteristiche sessuali, basta pensare che la parola “ermafrodita” deriva dal greco antico per capire che quella che oggi riconosciamo come “intersessualità” non è qualcosa di nuovo e che, di fatto, anche il sesso “biologico” è molto più complicato di quanto possa sembrare.
Come vedete, scoprire la storia “queer” è importante per combattere l’ignoranza e il senso di paura e isolamento che spesso le persone, soprattutto giovani, che fanno parte della comunità LGBTQIA+ provano di fronte a un mondo che talvolta è ostile e discriminatorio. Rispondendo a chi dice cose come: “Mamma mia, si stava meglio prima, quando non c’erano tutte queste stranezze”, riferendosi alle persone della comunità LGBTQIA+, dicendo questo:
Non conta quanto “indietro” possiamo tornare, le persone che si innamorano senza distinzioni di sesso o che si riconoscono in ruoli che non sono loro assegnati dalla società esisterebbero comunque, sono sempre esistite ed esisteranno sempre.
Fino a poco tempo fa, in Italia e nell’Occidente, queste persone erano semplicemente private di numerosi diritti e tutt’ora si impegnano per ottenerli tutti, primo tra i molti: il diritto a non essere discriminati per la propria, naturale, storica e profonda identità.
Perché violare i diritti di un* di noi significa violare i diritti di tutt*.
Fonti:
Il libro della storia LGBTQ+
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