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Il teatro per curare: realtà o esagerazione?


un cavallo con un dottore in un teatro
Illustrazione digitale ispirata all'articolo, di Annachiara Banzoli

di Annachiara Banzoli

L’arte ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita dell’uomo, non solo come espressione creativa, ma anche come strumento di riflessione e crescita personale. Il teatro in particolare, per le sue caratteristiche intrinseche, è da sempre la forma d’arte privilegiata per attivare la riflessione e la rielaborazione emotiva e sociale degli eventi della vita umana. Ma può il teatro andare oltre la rappresentazione e divenire un vero e proprio strumento di cura?


In questi giorni, in cui si celebra il teatro in tutte le sue forme*, vogliamo presentare uno dei tanti mondi di questa forma artistica, quello del Teatro Sociale. In quest'ultimo, la performance diventa non solo mezzo espressivo per l’avvio della riflessione ma vero e proprio strumento terapeutico.


Se vi sembra assurdo pensare che l’arte possa essere usata come “cura” o se siete interessati/e a scoprire in che modo il Teatro Sociale agisce nei contesti in cui opera non perdetevi l’articolo. Attraverseremo insieme diversi aspetti di un mondo complesso analizzando questa particolare funzione dell’arte teatrale.


Teatro Sociale: una molteplicità di luoghi in cui rendere tutti/e protagonisti/e

L’idea che il teatro abbia una funzione sociale non è di certo nuova, basti pensare che nell’Antica Grecia tragedie e commedie non erano solo spettacoli di intrattenimento ma veri e propri strumenti educativi e di riflessione per la polis. Oggi, però, con Teatro Sociale non intendiamo solo il teatro che viene rappresentato davanti alla società, ma una realtà consolidata che si sviluppa in contesti altri dal canonico palcoscenico come ospedali, carceri, scuole, quartieri da riqualificare o zone di conflitto.

Studiosi come James Thompson e Richard Schechner hanno definito il Teatro Sociale come "una pratica che integra elementi artistici, terapeutici e sociali il cui obiettivo non è solo creare spettacoli, ma generare processi di trasformazione personale e collettiva". Alessandra Rossi Ghiglione, direttrice del Social and Community Theatre Centre dell'Università degli Studi di Torino, sottolinea inoltre come il Teatro Sociale coinvolga esperti teatrali e operatori del benessere per lavorare con gruppi vulnerabili, trasformando il teatro in uno strumento di partecipazione e inclusione.

Il teatro non è quindi solo un’arte da fruire passivamente, ma un processo che rende protagonisti gli individui, permettendo loro di esprimere emozioni, superare barriere e riconquistare uno spazio di dignità.


Marco Cavallo: un racconto dall’Ospedale Psichiatrico di Trieste

Uno degli esempi più potenti di Teatro Sociale è la storia di Marco Cavallo, il grande cavallo azzurro nato dall’incontro tra teatro e salute mentale.

Nel 1973, all’ospedale psichiatrico di Trieste, Franco Basaglia e il drammaturgo Giuliano Scabia diedero vita a un laboratorio teatrale con i/le pazienti. Il progetto si trasformò in un’esperienza rivoluzionaria: i malati costruirono un enorme cavallo di cartapesta, simbolo della loro voglia di libertà, e organizzarono una grande parata. Il giorno della festa, Marco Cavallo abbatté simbolicamente le barriere dell’ospedale, portando con sé i sogni e le speranze di chi era stato relegato ai margini della società.

Questo evento segnò un cambiamento epocale nella concezione della malattia mentale, contribuendo alla successiva Legge Basaglia, che portò alla chiusura dei manicomi in Italia. L’esperienza di Marco Cavallo dimostra come il teatro possa essere uno strumento di liberazione e trasformazione, restituendo voce a chi è stato escluso.


Teatro e Medicina: cosa dice la scienza?

L’idea che il teatro possa avere un ruolo nella cura non è solo una bella suggestione. Nel 2019 un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha analizzato il legame tra arti e salute, evidenziando come il teatro possa migliorare il benessere fisico e mentale.

L’OMS ha rilevato che il teatro e la danza possono:


  • Ridurre il dolore e gli effetti collaterali delle terapie oncologiche

  • Migliorare la qualità della vita dei pazienti con malattie neurodegenerative come il Parkinson

  • Favorire la comunicazione nei disturbi dello spettro autistico

  • Aiutare nella riabilitazione post-ictus


Questi dati dimostrano come il teatro non sia solo un’esperienza culturale, ma un vero e proprio strumento di supporto alla medicina, capace di influenzare il corpo e la mente in modo profondo.


La Theatrical-Based Medicine: il teatro per la comunicazione medica

Un altro interessante sviluppo del legame tra teatro e cura è la Theatrical-Based Medicine (TBM), teorizzata da Renato Giordano.

Questo approccio si basa sull’idea che la comunicazione tra medico e paziente sia fondamentale per il successo della terapia. Il teatro può aiutare i medici a:


  • Migliorare la capacità di ascolto e di empatia

  • Utilizzare la voce e il linguaggio corporeo in modo efficace

  • Creare un rapporto di fiducia con i pazienti


La Medicina Narrativa e la Medicina Teatrale stanno diventando strumenti sempre più importanti nella formazione medica, dimostrando che la cura non passa solo dai farmaci, ma anche dalla qualità della relazione umana.


Il teatro come efficace strumento di supporto

Anche se il teatro non può essere considerato una vera e propria cura nel senso medico del termine, non si può negare che esso possa essere uno strumento di supporto essenziale nei percorsi terapeutici. Il Teatro Sociale non guarisce ma accompagna e permette di affrontare il dolore, creare comunità e generare cambiamenti profondi.

Come diceva Umberto Veronesi, la medicina non può limitarsi a curare gli organi malati, ma deve considerare il paziente nella sua totalità.


E il teatro, con la sua capacità di coinvolgere, emozionare e trasformare, può essere uno degli strumenti più potenti per aiutare le persone a vivere meglio, anche nei momenti più difficili.

Il teatro non può fermare la malattia, ma può dare un senso alla sofferenza. E forse, in questo, risiede il suo più grande potere di cura.



*Il 27 marzo ricorre la Giornata Mondiale del Teatro


Fonti:


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