Droga e società: il 26 giugno per agire e prevenire
- martinatundo
- 26 giu
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di Martina Tundo - Youth Advisory Board
Non è facile parlare di droga senza cadere nei luoghi comuni.
Dietro ogni storia di dipendenza c’è una persona, una famiglia, una comunità. C’è sofferenza, ma anche speranza, c’è il rischio, ma anche la possibilità di rinascita.
In questi casi la droga non è solo una questione di dipendenza e sostanze, ma principalmente di vuoti, solitudini, mancanze che cercano di essere colmate in modi sbagliati.
Con la risoluzione 42/112 del 1987, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sceglie il 26 giugno per celebrare la “Giornata Internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga”*.
Il 19 dicembre 1988, la Conferenza delle Nazioni Unite dedicata al contrasto del traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, approva una Convenzione specifica in materia, raccogliendo una vasta adesione globale: attualmente sono 189 gli Stati che l’hanno ratificata, tra cui il nostro.
In Italia purtroppo, come nel resto d'Europa, sono ancora numerosi i casi di abuso e traffico illecito di droga, in particolar modo fra adolescenti e giovani adulti/e.
Secondo la Relazione Europea sulla droga, nel 2021, il consumo di droga si è concentrato soprattutto tra persone nella fascia d'età 15 - 34 anni, con 17,4 milioni di consumatori, di cui il 21,6% maschi e il 12,1% femmine. La sostanza più diffusa è la cannabis, con 15,8 milioni di consumatori, seguita da MDMA (o ecstasy), cocaina e anfetamine. I dati sul nostro paese appena presentati nella Relazione annuale al Parlamento in Italia nel 2025, ci riferiscono una lieve diminuzione dei consumi di droga tra i/le giovani nel 2024 rispetto al 2023, ma un aumento dell'uso di antidepressivi senza prescrizione da parte dei/lle giovanissimi/e.
Spesso mi chiedo: "Ma perché i ragazzi e le ragazze della mia età iniziano a fare uso di droghe?" Se i fattori in gioco sono la noia, la curiosità, oppure la voglia di evasione dalla realtà circostante e l’intento è quello di divertirsi, ci si potrebbe però non rendere conto del rischio di dipendenza.
Nella maggior parte dei casi, infatti, le motivazioni possono essere legate all'influenza del gruppo di amici e amiche, al non voler essere diversi e alla percezione che la sperimentazione di “sostanze leggere” in contesti sociali come feste o serate non sia pericolosa.
Altre concause potrebbero essere legate a difficoltà in ambiente domestico o sociale, che aumentano la probabilità che un/a giovane trovi rifugio nelle sostanze.
Spesso i/le giovani non considerano adeguatamente gli effetti immediati e a lungo termine delle droghe, ignorando che anche un uso occasionale può rapidamente portare alla dipendenza.
In queste circostanze particolarmente complesse, è fondamentale la presenza di genitori, insegnanti o tutori legali, che devono essere in grado di riconoscere o cercare di individuare i segnali del consumo di droga e intervenire il prima possibile.
Dal punto di vista del benessere psicologico, l'uso di sostanze può causare ansia, attacchi di panico, profonda tristezza e depressione. Le droghe interferiscono con il sistema nervoso centrale e il processo di sviluppo delle cellule cerebrali degli/lle adolescenti. Percezioni, pensieri, azioni e memoria si alterano***.
In questa Giornata, il mio pensiero è sicuramente rivolto a tutte quelle persone che, direttamente o indirettamente, vivono il dramma della dipendenza, spesso nell’ombra, giudicate e isolate. Dobbiamo imparare a guardare oltre il pregiudizio, a comprendere che la prevenzione non si fa solo con le campagne di sensibilizzazione, ma con l’ascolto, la vicinanza, la costruzione di reti sociali forti.
Personalmente, credo che il 26 giugno sia un’occasione per rinnovare il nostro impegno verso una società più inclusiva, dove chi cade possa trovare una mano tesa, non un dito puntato. È il momento di pensare a come ciascuno/a di noi, anche con un pensiero “banale”, possa contribuire a creare ambienti sicuri, accoglienti, capaci di prevenire il disagio e di offrire alternative reali.
Penso anche agli/lle operatori/rici, ai/alle volontari/e e alle famiglie che ogni giorno combattono questa battaglia.
Il 26 giugno è, quindi, una Giornata dedicata alla responsabilità e alla speranza. Una speranza che deve essere coltivata quotidianamente.
*La scelta di questa data non è affatto casuale, poiché commemora lo smantellamento del commercio di oppio a Humen (Guangdong), il 25 giugno 1839, evento precedente alla Prima Guerra dell’Oppio in Cina.
**Report annuale dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze - EMCDDA sui dati dei 27 Paesi UE, più la Turchia e la Norvegia
***L'impatto sul cervello, che completa la sua maturazione dopo i 21 anni, è devastante: le cellule cerebrali degli/lle adolescenti sono particolarmente vulnerabili e possono subire danni, anche irreversibili, compromettendo funzioni neuro-psichiche e strutture cerebrali.
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